Archive for luglio 2007

31 film / 10

luglio 31, 2007

Invito a cena con delitto (1976. Robert Moore)

“Invito a cena con delitto” è un film veramente divertente. Già questo basterebbe a spiegare il motivo per il quale vale la pena di vederlo: si ride e tanto e di gusto. Ci sono dialoghi favolosi, personaggi eccezionali, un cast scelto alla perfezione e composto di pezzi da 90 (Niven, Sellers, Falk e tanti tanti altri…), situazioni assurde e deliranti. E poi c’è un testo scritto da Neil Simons che resta uno dei geni della scrittura del ventesimo secolo. Ci sono investigatori macchietta, parodie dei veri detective storici, in un caso intricato e idiota quanto basta. C’è la meta narrazione e una serie di personaggi secondari eccellenti (la cuoca sorda e il cameriere cieco sono insuperabili). E c’è il serio rischio che io possa andare avanti a parlare di una pellicola che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero avere visto.

Ci lasciano…

luglio 31, 2007

Ingmar Bergman.
Michelangelo Antonioni.
Michel Serrault.
Il mio cellulare.
E tra tutti e quattro, l’ultimo è quello che si prende più insulti di tutti.

* UPDATE: E’ risorto all’improvviso. Da solo. Ora mi tocca insultare qualcun’altro…che so…Antonioni per “The Dreamers”, magari…

E’ il caldo

luglio 30, 2007

Secondo il New York Post, la migliore cover della storia della musica è “Stairway to heaven” fatta da Dolly Parton…

31 film / 9

luglio 29, 2007

L’attimo fuggente (1989. Peter Weir )

Sono stato indeciso a lungo se inserire o meno questo film nella mia lista. L’ho scoperto quando ero alle medie, ergo a 13 anni, età fragilissima, dove vedere un gruppo di frignoni che salgono sul banco urlando “Capitano, mio capitano!” ha lo stesso effetto di una granata che ti esplode nello stomaco.
E’ stato, credo, il primo film per il quale ho pianto.
Poi cresci, affini i gusti, ti piacciono cose nuove, cose diverse, e cose vecchie che prima erano di tuo gradimento ora non lo sono più tanto.
Ricordo chiaramente che ai tempi dell’uscita del film, si leggeva Carpe Diem su ogni diario. Ogni compagna scriveva la poesia d’apertura della riunione della Setta dei Poeti Estinti da qualche parte. E’ un film ruffiano, sicuramente, e che fa presa su un qualsiasi pubblico adolescente o quasi adolescente che vive di incomprensione e paura del proprio futuro.
Ma resta il fatto che, ancora oggi, lo riguardo volentieri. Che certi pezzi mi emozionano molto. Che certi personaggi mi divertono o commuovono (Ethan Hawke no. Lui lo prenderei a testate nei denti per tutto il film.). Ci sono anche scene che salto volentieri, certo. Ma alla fine mi fa sempre piacere rivederlo. E quindi è qui, in questa lista.

Un impegno concreto

luglio 29, 2007

Imparare i passi di “U can’t touch this” del buon vecchio MC Hammer.

M(aledetta) S(chifida) N(efandezza)

luglio 27, 2007

Comunico a tutti coloro che sono nei miei contatti di MSN che ho dovuto cambiare indirizzo mail per ordine di Bill Gates. Ora, la conseguenza (come quasi tutto quello che fa Bill Gates) è che Messenger va da schifo. Vi vedo tutti offline anche quando siete online. Non so come mi vediate voi.
Ergo, per cortesia, cancellata il mio contatto e riprendetelo con: therealzen@hotmail.com . Grazie. Se vi vedo siete riusciti a farlo bene. Se non vi vedo l’avete fatto male. Oppure non mi avete aggiunto alla vostra lista. E allora stronzi.

Tracciare la linea

luglio 27, 2007

Il qui presente blog dichiara fermamente e senza remore che “Second Life è una cagata pazzesca”.

P.S. E il primo che mi dice “Eh ma tu non ci hai mai giocato e hai solo letto in giro, cosa ne sai?” faccio presente che anche il Papa non è che sia precisamente uno che tromba di continuo, ma si sente in diritto di dirmi come vivere la mia sessualità in base a quello che ha letto in giro.

Ai confini della realtà

luglio 26, 2007

Mi si è presentato al lavoro una settimana fa. E’ un ragazzo giovane, pieno di tatuaggi, ultra muscoloso, con indosso solo una canottierina. E’ accompagnato da uno scricciolo di ragazza che deve essere più piccola tre volte lui.
Ha un linguaggio che è una via di mezzo tra un tronista di “Uomini e Donne” e Martufello. Vuole una matrimoniale. Dice che va al Savoia, di solito, ma che ora è pieno – il Savoia è SEMPRE pieno.
Gli dico quanto ci deve. Fa presente che al Savoia lo trattano meglio. Non ce lo mando per educazione.
So che ritorna altre due-tre volte.
Poi ieri notte, alle ore 04:00 del mattino, si presenta al bancone. Con sé ha un altro scricciolo, stesso modello, ma diversa ragazza. Dice che ha chiamato per prenotare un’ora fa.
Impossibile, ribatto, io non ho ricevuto nessuna telefonata.
Infatti ha parlato con un altro, sostiene lui. Uno a cui ha prenotato una stanza.
Sempre impossibile, spiego pazientemente. Intanto perché ci sono solo io, in hotel, e poi perché abbiamo le linee telefoniche fuori uso. Chiamiamo, ma non riceviamo.
(more…)

Buddy buddy story

luglio 26, 2007

Esiste, ne sono sicuro, un percorso che segue determinati sentieri, quando si stringe un’amicizia. Qualcosa che tocca dei punti di interesse comune, il fascino di un carattere, il divertimento dato da una battuta o da un senso dell’umorismo particolare.
A volte ci si mette un pò, a ingranare. A volte si ingrana subito e una nuova conoscenza è come un bicchiere d’acqua fresca quando fuori ci sono 40°.
Poi ci sono le volte in cui non si ingrana per nulla.
E le volte in cui si ingrana poco, ma senti che il sentiero sarebbe tutto in discesa. Ma non va.
Rapporti strani. Sui quali, quando ti concentri, ti dai da fare, senti che potrebbero funzionare, che potrebbero diventare qualcosa di importante, qualcosa di serio, qualcosa di duraturo. Ma, per l’appunto, richiedono impegno costante, tampinamenti, ricerche dell’altra metà, adattarsi a caratteri strani e imprevedibili.
Succede che uno non abbia voglia di farlo. Perché c’è tutto un mondo che richiede la nostra attenzione: lavoro, famiglia, amici – quelli arrivati prima – , casini, buone e cattive notizie…
Poi capita che, alle 5 del mattino, leggi due righe su Internet e ti accorgi che quel rapporto a metà è ancora lì, appeso. E, magari, che non senti quella persona da tanto tempo e che ti manca, stranamente. Magari ti accorgi che ti faceva piacere chiacchierarci. Che era, appunto, strana, ma a suo modo affascinante. O affascinante proprio perché strana. O perché non rispecchia nessuna delle persone che hai frequentato – e frequenti – solitamente.
E allora chiami? Non sempre. A volte no. A volte ti riprometti di farlo e poi non lo fai. E, dopo qualche mese, rileggi qualcosa, ti rifai le stesse annotazioni e il tuo rapporto rimane sempre appeso a metà.
Fino alle cinque del mattino successive.

31 film / 8

luglio 25, 2007

La 25a ora (2002. Spike Lee)

C’è una scena per la quale, questo film, è stato osannato a dismisura. E, per la stessa scena, anni dopo è stato criticato, a dismisura.
Norton/Monty è davanti allo specchio e il suo riflesso fa una sparata lunghissima e piena di acredine contro tutta New York. Ci vanno di mezzo tutti: portoghesi, ebrei, neri, bianchi, vecchi, giovani, gay, etero. Alla fine, quando ha espresso tutto il suo odio verso il mondo intero, Monty scuote la testa e si da della testa di cazzo. Perché lo è, indubbiamente.
Quello di Spike Lee non è un film perfetto, ci mancherebbe. Però lo trovo un bellissimo film. E anche quella scena che ora tutti si affrettano a criticare (assieme al dialogo dei due amici di Monty sulla finestra che da su Ground Zero) resta una grande scena. Non tanto per la sequela di insulti del riflesso, ma per la semplice risposta che da Monty a sé stesso e che si richiude in una sola parola: responsabilità. Il film ruota intorno alle responsabilità individuali dei personaggi, a chi è capace di prendersele, a chi no, a chi le addossa ad altri, ma non glielo dice.
Il tutto culmina nella scelta di Monty, nel pugno pieno di sangue alzato di Francis e in un finale estenuantemente lungo, ma toccante, a modo suo.